Mancano veramente poche ore all’arrivo dell’anno nuovo e, come spesso accade, in questi giorni ci si ferma un attimo e ci si ritrova a fare un bilancio di quello che ci stiamo lasciando alle spalle.
Per quanto mi riguarda il 2016 è stato un anno un po’ altalenante: ho vissuto momenti di sconforto, carichi di stress emotivo dato da scelte da compiere e decisioni da prendere che mi hanno messo a dura prova. Allo stesso tempo però, accanto a questi momenti non proprio positivi, si sono palesate nuove e speciali conoscenze (che spero possano crescere e diventare amicizie) che mi hanno riempito il cuore e la mente di tanta energia e gioia, ho poi finalmente ritrovato persone che avevo perso per strada dando così sollievo ad alcune ferite non ancora del tutto rimarginate, mi sono aggrappata alla mia famiglia e ho scoperto nuovamente che grazie al loro amore non sono sola e, infine, credo di aver capito un pochino di più me stessa e che cosa vorrei, ovvero sorridere di più!
“Un giorno senza un sorriso è un giorno perso” diceva il mitico Charlie Chaplin e credo che, nonostante l’abuso che si fa di questa frase, sia davvero una verità!
Se pensiamo bene, nei bambini il sorriso è la prima forma di interazione sociale e di comunicazione che hanno con l’altro, infatti noi nasciamo con la capacità innata di ridere ed essa si manifesta molto prima dell’acquisizione del linguaggio verbale. I benefici del ridere sono appurati scientificamente: allenta la tensione e ci fa sentire più felici, quindi tutto il corpo ne beneficia, ma anche la mente e l’intelletto.
La risata ha anche una funzione sociale poichè connette e crea empatia tra gli esseri umani: anche la letteratura per l’infanzia offre testi che fanno ridere e divertire i lettori piccoli e grandi.
A tal proposito oggi vorrei presentare due testi che ho avuto il piacere di conoscere grazie a Patrizia, lettrice volontaria di Nati per Leggere, e che insieme abbiamo narrato ai bambini presenti in occasione del compleanno del blog.
I testi in questione sono “Non è una buona idea!” e “Buonanotte!” entrambi editi da Il Castoro e che ho pensato di presentare insieme poiché, nonostante le loro peculiari caratteristiche, sono entrambi divertenti, ironici e leggeri, ma non superficiali, piuttosto piacevoli a leggersi e che inducono al sorriso grandi e bambini.
Partiamo con il primo testo, “Non è una buona idea!” di
“Non è una buona idea!” racconta di una volpe affamata che, durante una passeggiata, incontra un’anatra bella grassottella e già si pregusta una lauta cena. La volpe non vuole certo lasciarsi scappare un’occasione così, perciò invita immediatamente l’anatra a unirsi a lei per una passeggiata, che prosegue poi verso il bosco e si conclude nella sua cucina. Arrivati a casa della volpe, infatti, una pentola bella capiente è già pronta per essere utilizzare per preparare una zuppa. La volpe invita l’anatra, dal destino ormai segnato, ad avvicinarsi alla pentola per capire quale ingrediente manca per completare la zuppa e… colpo di scena… No, non vi rivelerò il finale perché lo dovrete scoprire voi stessi leggendo questo testo davvero divertente!
“Non è una buona idea!” mi è piaciuto fin da subito, il suo punto di forza, nonché caratteristica principale, sta nel fatto che Mo Willems è riuscito a creare una storia spiritosa, ironica e divertente partendo da una semplice idea. Lo stile che viene utilizzato richiama quello del film muto: pagine nere, con cornice bianca, con all’interno i dialoghi fatti di poche parole, pagine dove viene raffigurata la scena completa e che ci porta ad un cambio di contesto e, infine, pagine dove il volto dell’anatra è messo in primo piano all’interno di un cerchio per sottolinearne l’espressività. Non dimentichiamoci dei piccoli anatroccoli che, come un coro fuori campo, si inseriscono tra un invito e l’altro della volpe cercando di avvertire in qualche modo di quel che potrebbe accadere, dato che loro hanno già capito tutto…
Una storia allegra, che gioca sugli equivoci, sull’imprevedibilità e sugli stereotipi; una storia che si presta benissimo a letture ad alta voce, meglio se a due voci, interpretando al massimo le espressioni e i gesti dei personaggi. Una storia che diverte e che fa ridere grandi e bambini, ma che ci vuole anche ricordare che le apparenze molto spesso ingannano.
“Buonanotte!” di
Orso è stanco, molto stanco e non vede l’ora di andare a dormire. Anatra, invece, non è mai stata così sveglia e vorrebbe fare qualcosa insieme a Orso così decide di andare a casa sua per trascorrere con lui un po’ di tempo. Orso però non è molto predisposto e tutte le proposte che Anatra gli fa come giocare a carte, guardare un film, chiacchierare, suonare, fare un dolce, vengono declinate in malo modo! Anatra però non si arrende e le prova tutte pur di tenere sveglio l’amico Orso! Riuscirà Orso a convincerla che è ora di andare a dormire? Anche in questo caso il finale lo lascio scoprire a voi e vi assicuro che non ve ne pentirete!Quando Patrizia mi ha proposto questo testo, non ci ho pensato due volte ad acquistarlo: in primis perché mi fido ciecamente di lei, essendo nel campo della lettura ed essendo davvero preparatissima, in secondo luogo avendo come illustratore Benji Davies ho pensato che ne sarebbe valsa comunque la pena, data la sua popolarità e bravura nell’illustrare e scrivere testi per bambini! Devo ammettere che ho fatto proprio bene a seguire il mio istinto e il consiglio di Patrizia poichè questo albo illustrato è davvero bello e soprattutto spassosissimo!!!
Il testo si presenta in un formato bello grande, un A4 leggermente più ampio, con copertina cartonata e le pagine interne quasi lucide. Tutta la storia si sviluppa con il discorso diretto, un botta e risposta tra i due protagonisti, le cui voci sono ben distinte grazie all’uso di due font differenti: sottile quello di Anatra e in grassetto quello di Orso.
Le illustrazioni di Benji Davies (benjidavies) non deludono nemmeno questa volta e restituiscono lo stile ironico e spiritoso della storia: i colori sono piuttosto accesi, pochi ma d’effetto, le espressioni dei personaggi sono molto marcate per sottolinearne la comunicazione non verbale e i gesti sono accentuati per suggerirne una lettura animata.
Un particolare che ho trovato davvero carino, ma che può sfuggire all’occhio poco attento, è la presenza di due dediche: poste in sordina all’interno della casa di notte nella prima pagina, trovano spazio la dedica di
“Non è una buona idea!” di
“Buonanotte!” di